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2. La sua composizione meravigliosa

Il modo in cui la Bibbia è stata formata è niente meno di un miracolo.
Si sa che la Bibbia sia composta da 66 libri. Ma sapevi che circa 40 persone diverse hanno scritto quei libri? E che per lo più hanno scritto indipendentemente. Inoltre, il periodo di composizione della Bibbia fu di 15 secoli, in tre lingue e in tre continenti. Eppure, quando esaminiamo la Bibbia oggi, è un libro solo, non 66. Ha un tema comune, c'è una coerenza nel suo contenuto e progressione nella sua rivelazione.
Per capire il peso di questo ragionamento, supponi di cercare di creare un libro simile da diversi pezzi di letterature dal primo secolo dell'era cristiana. Prendi il materiale dai papiri antichi, dagli scritti dei filosofi, dai libri di saggezza dell'oriente o da quello che vuoi. Prendi degli scritti da ogni secolo. Scegli materiale rappresentativo di uomini di diverse mestiere: mercanti, operai, preti, contadini. Raccogli tutto insieme e legalo in un unico libro. Allora, che cosa hai? Sarebbe ridicolo, contraddittorio e senza senso.
Dall'altra parte, la Bibbia, benché simile in composizione, è completamente diversa. Tutto riguardo alla composizione parlerebbe contro la sua unità. Non c'è nessun motivo perché dovrebbe essere uno libro. Eppure lo è, e nessun investigatore onesto lo dubiterebbe, se la leggesse attentamente.
Gli scrittori umani delle Scritture avevano quasi niente in comune. Considerate le loro qualifiche diverse. Mentre Mosè era un uomo dotto, essendo stato educato delle migliori scuole di Egitto, Pietro certamente non era uno scrittore. Era un pescatore, e non sembra di aver ricevuto nessuna educazione. Eppure gli scritti di tutti e due sono saturi della sapienza di Dio.
Amos era un mandriano, Giosuè un generale, Neemia un coppiere. C'erano alcuni come il primo ministro Daniele, il medico Luca e il re Salomone che possibilmente possedevano capacità naturali per scrivere. Ma molti degli altri scrittori no. Eppure ognuno di queste persone adempié perfettamente la sua parte nella composizione di questo libro unico. La domanda naturale è, "Come?".
C'è solo una risposta soddisfacente. Usando le capacità di questi uomini, o superando la mancanza di capacità, Dio parlò attraverso loro, e fece in modo che loro scrivessero le Scritture secondo il suo piano divino.
Nota anche che le condizioni in cui la Bibbia fu scritta non erano uniformi. Mosè scrisse nella solitudine del deserto. Geremia scrisse dalle tenebre di un prigione sotterranea. Alcuni dei bellissimi salmi di Davide furono scritti mentre guardava le pecore. Altri scrissero durante i rigori di una campagna militare. Paolo scrisse molte delle sue lettere dal prigione. Il medico Luca probabilmente aveva un diario dei suoi viaggi. Giovanni scrisse nell'isola di Patmos.
Eppure, queste diverse origini non fecero nessuna differenza nel messaggio scritto. Ogni parte è perfettamente adatta per il suo contribuito alla simmetria di tutto.
Anche le circostanze erano molto diverse. Alcuni libri furono ubicati in periodi di pericolo, alcuni in tempi di pace. Quando Davide scrisse c'erano molte guerre. Salomone scrisse durante il suo regno di pace. Molti profeti scrissero dalle altezze della gioia. Altri dalle profondità della tristezza e della disperazione.
Ma nessuna di queste cose sottrae unità alla Bibbia. C'è un'unica dottrina, una via di salvezza, una regola di fede. Dio ha preso i fili di diversi tempi e circostanze e li ha tessuti in una grande tappezzeria di verità per la nostra edificazione.
Sei mai andato ad un concerto di un'orchestra? Davanti a te sono seduti tutti i musicisti. Il conduttore alza la sua bacchetta e l'orchestra inizia. I violini suonano dolcemente, i violoncelli li completano. Nel posto giusto sentiamo i clarinetti, i flauti e il rullo della batteria. Per il culmine del concerto gli ottoni squillano, e così il pezzo si sviluppa ed ogni strumento contribuisce con la sua parte.
Non chiediamo come i musicisti suonino in bella armonia invece di brutto disaccordo. Sappiamo bene che dietro l'esecuzione del pezzo c'è l'influenza del compositore che ha attentamente e con abilità arrangiato ogni parte. Così è con la Bibbia. Dio è il grande compositore del Libro Sacro. Lui ha fatto sì la grande sinfonia della verità sia stata creata in questo modo. Ogni scrittore ha la sua parte, e mentre ognuno scrive il suo libro, il capolavoro letterario della storia è prodotto.
Considera anche che i Giudei non scrivevano molto. Il loro insegnamento fu quasi esclusivamente orale. Ancora oggi viene sottolineato un lavoro di memoria. Ma nonostante tutto questo, Dio fece scrivere i 39 libri dell'Antico Testamento tramite scrittori ebrei. E poi nel periodo del Nuovo Testamento, nessuno pensava di aggiungere alle Scritture. Senza dubbio i discepoli si sarebbero affidati alla memoria. Ma lo Spirito di Dio mosse di nuovo degli uomini scelti, e benché non fossero abituati a scrivere, divennero gli autori umani del Nuovo Testamento. Veramente le vie di Dio non sono le nostre.
Eccolo quindi: un unico libro. La sua composizione è completamente inspiegabile dal punto di vista umano. È il miracolo di letteratura nella sua formazione. Ma quando ti ricordi che è in realtà la Parola di Dio, tutti i misteri si sciolgono e tutte le obbiezioni spariscono. Lo scrittore agli Ebrei lo espresse in questo modo, "Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere..." (Ebrei 1:1).

10 motivi per cui io credo che la Bibbia è la Parola di Dio

7. Le sue profezie adempiute

Nessuno rinnega che la predizione appartiene a Dio. È impossibile per chiunque passare oltre la cortina del tempo e guardare gli avvenimenti di domani. Alcuni hanno provato, ma solo con risultati assurdi. L'uomo sta davanti ad un muro impugnabile di ignoranza. Non può neanche predire gli eventi della prossima ora. E solo i più stolti oserebbero di pubblicare un libro che tratta del futuro. Semplicemente, le persone non sanno quello che succederà.
D'altra parte, la Bibbia francamente e con fiducia dà migliaia di predizioni. Non con vaghe generalità, ma con precisione esatta. In realtà, più del 25% del materiale nelle Scritture era profetico quando è stato scritto. Alcune delle profezie furono fatte 1500 anni prima del loro adempimento, alcune 1000 anni, altre 700 anni. Eppure in centinaia di casi, queste profezie furono adempiute esattamente. Ciò non prova che non l'uomo ma Dio è l'autore di questo libro?
Una grande parte della Bibbia si tratta della storia della nazione di Israele. Di conseguenza, c'è una grande quantità di materiale profetico che la riguarda. Ad Abraamo, padre della nazione, furono date delle predizioni che trattavano il soggiorno del popolo nel paese di Egitto (Atti 7:6). Il tempo del loro soggiorno fu profetizzato, come pure il metodo della loro partenza (Atti 7:6Genesi 15:13-14). Il loro trattamento duro da parte degli Egiziani fu profetizzato, e la ricompensa che avrebbero ricevuto quando sarebbero partiti dal paese. Tutto questo è storia, ma è sufficiente dire che ogni profezia biblica fu adempiuta.
Altre profezie che riguardavano a Israele erano sorprendentemente precise. Il loro vagabondaggio nel deserto fu predetto, ed anche la loro entrata nella terra promessa (Genesi 50:24). C'erano benedizioni per ubbidienza e punizioni per disubbidienza (Deuteronomio 28). I loro profeti raccontano della loro cattività e futura dispersione tre le nazioni del mondo (Deuteronomio 28:49 68). Queste profezie ora adempiute non possono essere spiegate tranne che affermando che Dio le ha date.
La profezia biblica fa predizioni atroci contro alcune grandi città quando sono più potenti. Quando Babilonia era la città più grande del mondo fu profetizzato che sarebbe stata completamente desolata (Isaia 47). Così anche con Ninive, un'altra città vasta, e centro di un impero 'invincibile'. Ninive sarebbe diventata un deserto, la sua gente dispersa, e il luogo dove stava sarebbe stato dimenticato (Naum). Gli studenti della storia ben sanno dell'adempimento preciso di queste profezie.
Altre predizioni includono Tiro e Sidone (Ezechiele 26-28, soprattutto 28:20-24). Tutte e due sarebbero state giudicate. Tiro sarebbe stata completamente distrutta. Sidone esiste ancora sullo stesso luogo, ma Tiro non esiste più - non è ancora una città come lo è Sidone. Più interessante ancora sono le profezie sulle nazioni. Egitto doveva subire l'umiliazione nei secoli futuri (Ezechiele 29-32). Edom doveva diventare desolato (Ezechiele 25:12-14). Oggi non c'è quasi nessuna traccia delle città prosperose dell'Edom.
Altre predizione bibliche parlano ancora di imperi mondiali futuri. Mentre il profeta Daniele stava in piede nel palazzo reale a Babilonia, gli fu dato una visione del declino di quella monarchia favolosa (Daniele 5:24-28). Altri domini mondiali sarebbero stati sollevati e sarebbero caduti durante i secoli. Le loro caratteristiche particolari furono descritte. La maggior parte di essi è già passata nel ripasso della storia. Ma la forza di queste profezie e il loro adempimento dovrebbero essere sufficienti per convincere addirittura le persone più scettiche.
Altre porzioni della Bibbia trattano le caratteristiche del periodo in cui viviamo. L'epoca della Chiesa è descritta come una in cui il Vangelo sarà predicato ma non tutti lo riceveranno (Matteo 13:18-23). Israele è un tesoro nascosto, e la vera Chiesa cresce come una perla di gran valore (Matteo 13:44-46). Delle età precise, da punto di vista religioso, sono predette, che culminano in un periodo in cui le chiese saranno ricche, piene di beni, ma con Cristo fuori. Le caratteristiche descritte da queste profezie sono viste chiaramente oggi (Apocalisse 3:14-19).
La più grande dimostrazione di adempimento della profezia nelle Scritture è trovata, naturalmente, nelle molte predizioni dettagliate della persona e dell'opera del Signore Gesù Cristo. Su quasi la prima pagina della Bibbia iniziano questi messaggi profetici (Genesi 3:15). Le due venute di Cristo sono predette, prima la sua venuta in umiliazione e poi la sua venuta in potenza.
Le profezie dicono anche che il Messia veniva nella discendenza di Abraamo e della tribù reale di Giuda (Galati 3:16Genesi 22:18Genesi 49:10). Inoltre, il luogo della sua nascita è dato, Betlemme in Giudea (Michea 5:2). Nota anche che il periodo della prima venuta del Messia è detto centinaia di anni prima che venisse (Isaia 40:3Daniele 9:24-26). Se dubiti di queste potenti affermazioni sovrannaturali, prova a duplicarle predicendo la nazionalità, il periodo, il luogo e le caratteristiche di qualcuno che nascerà fra 500 anni, o addirittura fra cinque anni.
Questo non è affatto tutto quello che è profetizzato riguardo alla venuta di Cristo. Come sarebbe stato ricevuto è descritto. Benché fosse il Figlio di Dio, Israele non avrebbe visto bellezza in lui. Sarebbe stato disprezzato e respinto. Sarebbe stato un uomo di dolori e avrebbe conosciuto il lutto. Inoltre, questa reiezione avrebbe culminato in una morte crudele (Salmo 22). Dopo essere stato tradito da un amico per 30 monete d'argento (Zaccaria 11:13), fu portato ad un processo come una pecora al macello, poi vergognato, umiliato e crocifisso. Nella sua morte il suo corpo sarebbe stato trafitto (Zaccaria 12:10), eppure nessun osso rotto (Salmo 34:20), sarebbe stato dato del fiele e aceto, preso in giro dai suoi nemici, e avrebbe interceduto per i trasgressori.
Qualcuno ha calcolato matematicamente la possibilità che tutte le profezie dettagliate si adempissero per caso. Il numero conteneva abbastanza zeri per riempire questo studio! Vedi che le profezie adempiute sono un'evidenza assolutamente indiscutibile? Solo la mente divina poteva predire il futuro. Quindi questo segno diventa una prova assoluta che le Scritture sono l'ispirata, infallibile e inerrante Parola di Dio.


LE PROFEZIE MESSIANICHE

DELL’ ANTICO TESTAMENTO



Nell'Antico Testamento troviamo numerosissime profezie che riguardano il tempo dell'apparizione del Messia, la sua vita, il Suo ministero terreno.


A mano a mano che gli anni passavano, Dio, tramite gli scrittori sacri, aggiungeva particolare a particolare finché - come un grande e meraviglioso mosaico - il Messia e la Sua opera furono così ben descritti da risultare perfettamente riconoscibili ad ogni persona sinceramente alla ricerca della verità. Ecco descritti, in modo schematico, i passi messianici più importanti. Nei Vangeli, e specialmente in Matteo (che scrive per i suoi connazionali giudei), si fa continuamente riferimento all'adempimento delle antiche profezie messianiche nella vita di Gesù Cristo:
1. La discendenza del Cristo >> In Genesi 3:15, nella prima promessa di un Salvatore fatta ad Adamo ed Eva subito dopo il peccato, il Messia futuro viene semplicemente definito come "progenie della donna" (ove la donna, secondo la terminologia biblica, è intesa come "popolo di Dio") che schiaccerà il capo al serpente (Satana) e lo vincerà, venendo da lui però ferito al calcagno (il Diavolo avrebbe provocato la morte del Salvatore). Quando Dio chiamò Abramo ad uscire dalla sua terra per andare in un "paese che io ti mostrerò", precisò anche: "In te saranno benedette tutte le famiglie della terra" (Genesi 12:1-3 - L). Questo passo è sempre stato inteso come messianico; infatti, in che modo Abramo e la sua progenie sarebbero stati fonte di benedizione per il mondo intero, se non a causa del Messia promesso che sarebbe nato dalla stirpe del patriarca discendente di Sem, figlio di Noè? In Genesi 49:10, troviamo che Giacobbe mentre dà la sua benedizione ai dodici figli, prima di morire, fornisce una precisazione importante: "Colui che darà il riposo e al quale ubbidiranno i popoli" sarebbe stato un discendente della tribù di Giuda. In Geremia 23:5-6/33:14-16, si precisa che, fra tutte le famiglie di Giuda, è quella del re Davide che avrebbe avuto il privilegio di annoverare fra i suoi discendenti il "Germoglio giusto" il quale "sarà chiamato: l'Eterno nostra giustizia", che tutti gli Ebrei identificavano con il Messia tanto atteso.

2. La nascita a Betlemme >> Il testo del profeta Michea (5:1-2) è molto preciso riguardo al luogo di nascita dell'Unto del Signore: "Ma da te, o Bethlehem Efrata... uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni..." (L - cfr. Matteo 2:3-6).

3. Il precursore: Giovanni Battista >> Isaia 40:3-5 e Malachia 3:1 annunciavano l'apparizione di un "precursore", descritto così dal profeta Isaia "una voce grida: Nel deserto preparate la via del Signore! Raddrizzate nella steppa la strada per il nostro Dio..." (P - cfr. Matteo 3:3). Dio lo definirà poi, tramite il profeta Malachia come "il mio messaggero" che "prepara la via davanti a me" (cfr. Matteo 11:9-10).

4. Nato da una vergine >> Isaia 7:14 dice che una giovane vergine avrebbe concepito e partorito un figlio di nome Emmanuele. L'arcangelo Gabriele, apparso a Maria (cfr. Matteo 1:23), dopo averle comandato di chiamare il bambino Gesù (che vuol dire "Yahweh salva") le ricorda questa profezia di Isaia. Ovviamente, il nome 'Emmanuele' doveva essere preso per il suo significato etimologico (molto importante per i popoli semiti), infatti 'Emmanuele' significa "Dio con noi": Dio in persona stava per nascere come uomo nel mondo!

5. Sarebbe stato Figlio di Dio >> Nel Salmo 2:7 si legge: "L'Eterno mi disse: Tu sei il mio figliuolo, oggi t'ho generato" (L). In Atti 13:33 ed Ebrei 1:5/5:5, l'apostolo Paolo applica questo salmo a Cristo. In Matteo 22:41-46, troviamo Gesù che fa riflettere i Farisei chiedendo loro di chi doveva essere discendente il Messia promesso. I Farisei rispondono senza esitazione che sarebbe stato "figlio" di Davide, ovvero doveva essere di discendenza "regale". Questo lo aveva già predetto Balaam, poco dopo l'esodo d'Israele dall'Egitto: "Lo vedo, ma non ora; lo guardo, ma non da vicino: una stella si muove da Giacobbe, si alza uno scettro da Israele..." (Numeri 24:17 - P). Cristo replica allora ai dottori della legge citando il Salmo 110:1 che diceva: "L'Eterno dice al mio Signore: 'Siedi alla mia destra finché io faccia dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi' (ND). Poi chiede: "Se dunque Davide lo chiama Signore, com'è Egli suo figliuolo?" (L). I Farisei non seppero cosa rispondere: il Maestro voleva che comprendessero la Sua discendenza "umana" da Davide, ma anche quella divina da Dio stesso.

6. La fuga in Egitto e la strage degli innocenti >> Osea 11:1 è un passo in cui Dio parla del popolo eletto, dicendo: "Fin dall'Egitto chiamai il mio figliuolo" (L), mentre Geremia 31:15 si riferisce alle donne della Giudea che piangono i loro figli uccisi durante l'assedio dei Babilonesi: "S'è udita una voce in Ramah, un lamento e un pianto amaro: Rachele piange i suoi figli e rifiuta di essere consolata..." (L). Come molti testi dell'Antico Testamento, questi versetti hanno un duplice significato: uno storico contemporaneo o per un futuro imminente ed uno messianico. Ne siamo sicuri perché, nel suo vangelo, Matteo (2:15,18) ne fa l'applicazione, riferendoli al ritorno dalla fuga in Egitto della famiglia di Gesù e alla strage degli innocenti perpetrata da Erode, che voleva eliminare il Messia.

7. Data del battesimo e della morte >> Nel libro del profeta Daniele (9:24-27), troviamo una grandiosa profezia messianica che precisava la data dell'inizio del ministero pubblico del Cristo, che coincideva con il Suo battesimo, nonché la data della morte.

8. I miracoli compiuti >> Isaia 35:5-6 parla dei grandi e svariati miracoli che avrebbe compiuto l'Unto del Signore, miracoli di cui si narra in tutti i Vangeli.

9. Avrebbe parlato in parabole >> Il Salmo 78:2 preannuncia l'abitudine di esporre gli insegnamenti in parabole, che Gesù effettivamente usò molto nel corso del Suo ministero terreno. Interrogato dai discepoli sul perché di questa Sua abitudine, il Salvatore citò un passo di Isaia 6:9-10 che metteva in risalto la durezza del cuore del popolo di Israele che "udiva con le orecchie, ma non comprendeva, guardava senza vedere...". In pratica, Gesù fa intendere che parlava in parabole, perché solo chi era un sincero ricercatore delle profonde verità spirituali si dava la pena di approfondire il significato simbolico di quello che diceva il Maestro.

10. Avrebbe abitato in Galilea >> Isaia 8:23/9:1 parla della gloria che avrebbe visto quella contrada d'Israele, a causa della presenza del Messia (cfr. Matteo 4:12-16).

11. Sarebbe stato Luce e Salvezza per tutte le nazioni >> Isaia 42:6-7/49:6/56:8 parla del fatto che l'Unto del Signore sarebbe stato una luce per tutte le nazioni del mondo e non solo per il popolo d'Israele. Simeone, uomo pio che, avvertito dallo Spirito, riconobbe in Gesù, nato da poco, quel Messia che attendeva da tanto tempo, parlò di Lui come della "Luce da illuminar le genti e gloria del tuo popolo Israele" (Luca 2:32 - L)..

12. La pietra angolare >> Il Salmo 118:22-23 e Isaia 28:16 parlavano di un fondamento posto dal Signore, di una pietra angolare solida e preziosa, che però sarebbe stata rigettata. Gesù applica questi passi a se stesso (cfr. Matteo 21:42 e paralleli). Anche nelle epistole se ne parla.

13. L'entrata trionfale in Gerusalemme >> Zaccaria 9:9-11 diceva: "... Il tuo re viene a te, Egli è giusto e vittorioso, umile e montato sopra un asino, sopra un puledro d'asina..." (L). Il Salmo 8:2 parlava delle lodi uscite dalla bocca di fanciulli. Ambedue le cose si avverarono quando Gesù, una settimana prima della Sua morte, entrò trionfalmente in Gerusalemme montato su di un puledro d'asina, mentre i fanciulli intorno a Lui gridavano: "Osanna al Figliuolo di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nei luoghi altissimi" (L - vedi Matteo 21).

14. Sarebbe stato odiato senza ragione >> Nel Salmo 69:4,7,8 Davide parlava dell'odio di cui egli era oggetto, senza alcuna ragione. Questo passo era anche messianico, come molti altri salmi. Giovanni 15:24-25 applica questo testo a Cristo.

15. Sarebbe stato tradito da un amico >> Sempre in un salmo di Davide (Salmo 41:9) si diceva: "Perfino l'uomo con il quale vivevo in pace... che mangiava il mio pane, ha alzato il calcagno contro a me." (L). In Giovanni 13:18 si applica questo stesso testo al tradimento di Giuda.

16. Predetta l'angoscia di Cristo prima della morte >> Il Salmo 22 è uno dei salmi messianici per eccellenza. Ai vv. 11-15 è predetta l'angoscia che avrebbe afferrato Cristo all'idea della separazione dal Padre, a causa del peccato del mondo che pesava su di Lui.

17. Sarebbe stato abbandonato dai discepoli >> In Matteo 26:31 leggiamo che Gesù, antivedendo il terrore che avrebbe fatto fuggire tutti i discepoli, vi applica una profezia contenuta in Zaccaria 13:7: "Allora Gesù disse loro: Questa notte voi tutti avrete in me una occasione di caduta; perché è scritto: 'Io percoterò il pastore e le pecore della greggia saranno disperse'." (L).

18. I trenta sicli e il campo del vasaio >> In Zaccaria 11:12-13 troviamo una stupefacente profezia in cui Dio stesso parla, attraverso il profeta, dicendo: "Se vi par bene, datemi il mio salario; se no, lasciate stare. Ed essi mi pesarono il mio salario: trenta sicli d'argento. E l'Eterno mi disse: Gettalo per il vasaio, questo magnifico prezzo al quale m'hanno stimato! E io presi i trenta sicli d'argento e li gettai nella casa dell'Eterno per il vasaio." (L). In Matteo 27:9-10 è citata questa profezia. Sappiamo infatti che Giuda tradì il Maestro per quella cifra. Poi, resosi conto di quello che aveva fatto, gettò i trenta sicli d'argento nel tempio. I Farisei dissero: "Non è lecito metterli nel tesoro delle offerte, perché son prezzo di sangue. E tenuto consiglio, comprarono con quel danaro il campo del vasaio da servir di sepoltura ai forestieri." (Matteo 27:6-7 - L).

19. I maltrattamenti >> Isaia 50:6/53:7 predice che il Figlio di Dio avrebbe subito dei maltrattamenti, la cui descrizione si trova in tutti gli ultimi capitoli dei Vangeli.

20. Gli scherni >> Nel Salmo 22:7-8 si legge: "Tutti quelli che mi vedono si fanno beffe di me, allungano il labbro e scuotono il capo, dicendo: Egli si è affidato all'Eterno; lo liberi dunque, lo soccorra, poiché lo gradisce!" (ND). In Matteo 27:39-43 possiamo leggere queste stesse parole pronunciate con sarcasmo dai dottori della legge e dagli anziani del popolo giudeo davanti alla croce.

21. Le Sue sofferenze e la morte espiatoria >> In uno dei più toccanti passi dell'Antico Testamento e di tutta la Bibbia, Isaia (52:13-15/cap.53), il profeta messianico, descriveva l'angoscia, i maltrattamenti e la morte espiatoria del Salvatore. Profetizzava anche che sarebbe stato sepolto nella tomba di un ricco (53:9), come infatti avvenne, essendo stato Gesù sepolto nella tomba nuova del ricco Giuseppe d'Arimatea.

22. La morte sulla croce, le vesti spartite >> Sempre nel Salmo 22:16-18, si parlava di "mani e piedi forati", di spartizioni d'indumenti e di tiro a sorte di una veste. Tutto ciò si avverò in modo stupefacente alla morte di Cristo, quando i soldati romani, dopo averlo crocifisso, si spartirono le Sue vesti, come era usanza allora. Giovanni 19:23-24, citando questo salmo, precisa che i soldati, vedendo che la tunica di Gesù era senza cuciture e quindi di buona fattura, decisero di tirarla a sorte fra loro.

23. Aceto da bere e morte di crepacuore >> Il Salmo 69:20-21 parlava di cuore spezzato dal dolore... si pensa che sia stata proprio questa la morte di Gesù: infatti Pilato si meravigliò che fosse morto così in fretta, dato che il supplizio della croce era stato studiato apposta per durare molte ore. Nel salmo si parla anche di fiele e aceto offerti da bere (cfr. Matteo 27:33,34,48).

24. "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" >> Nel Salmo 22:1 troviamo la stessa frase che pronunciò Gesù prima di spirare, sentendosi separato dal Padre: su di Lui pesavano tutti i peccati del mondo e proprio questo gli procurò la morte (cfr. Matteo 27:46).

25. Nessun osso ne sarebbe stato spezzato >> In Esodo 12:46 e Numeri 9:12, fra le altre istruzioni relative alla Pasqua, troviamo la prescrizione di mangiare l'agnello senza spezzarne alcun osso. Ora, sappiamo che la Pasqua ebraica, oltre a ricordare il passaggio (dal significato della parola 'Pasqua') dalla schiavitù alla libertà d'Israele, prefigurava anche il sacrificio espiatorio del Messia promesso. I soldati romani venuti - come era d'uso - per spezzargli le ossa delle gambe ed affrettarne la morte, perché stava per cominciare il sabato, lo trovarono già morto e non lo toccarono, salvo forargli il costato con una lancia per assicurarsi dell'avvenuta morte (cfr. Giovanni 19:36, che cita appunto i due passi dell'Antico Testamento sopraindicati).

26. Non avrebbe subìto la decomposizione della morte >> Leggiamo nel Salmo 16:10: "Perché tu non lascerai l'anima mia nello Sceol (= tomba) e non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione" (ND). In Atti 2:27,31/13:35-37 si applica questo passo alla resurrezione di Cristo, il cui corpo non subì le conseguenze fisiche della morte.

27. L'ascensione >> Nei Salmi 24:7-10 e 68:18, troviamo preannunciata l'ascensione di Cristo al cielo, dopo la resurrezione (cfr. Atti 1:9/Efesi 4:7-8).

28. La Sua opera sacerdotale in cielo >> In Zaccaria 6:12-13 troviamo specificato che il Messia, chiamato "il Germoglio", svolgerà un'opera sacerdotale nel Tempio di Dio. Basta leggere l'epistola agli Ebrei per trovare spiegato tutto ciò.